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Storie

diseducative

April 18, 2020

"C'era una volta una ragazza che se ne stava a casa.

Uhm..

Ma non era l'unica!"

É cosi che inizierebbe la storia di oggi, questo momento particolare.

Tutti se ne stanno, o dovrebbero starsene a casa.

Io non sono capace di scrivere storie o racconti.

Magari ho l'intuizione per un personaggio ma, di fatto, il tutto si ferma li.

Come un piccola sanguisuga però, mi sono sempre divertita a spezzettare e smangiucchiare le storie dell'immaginario classico o moderno, tirandone fuori contraddizioni e cercando evoluzioni e finali alternativi.

Giusto per rendere lo spettro delle emozioni un po' piú vario, accessibile ed impersonabile.

Un po' meno: bianco o nero.

Sto facendo questo stesso esercizio nelle ultime settimane, prendendo ciò che é diventata la nostra realtá quotidiana e riadattando le storie della fantasia con degli svolgimenti non tanto ortodossi.

Facendo dei piccoli esercizi di stile che mi rallegrano le giornate.

(Non ho mai capito per quale motivo Cappuccetto Rosso venga mandata da sola nel bosco.

Ok, erano altri tempi, la fiducia nel prossimo era più forte, le necessitá impellenti, la nonna estremamente bisognosa. Però dai.. una bambina nel fitto del bosco, completamente da sola? Almeno la stronzaggine dei genitori di Hänsel e Gretel era più onesta.

Io, comunque, mi sarei persa al primo bivio da bambina e, alle volte, anche adesso.

Inoltre mi rattrista la fine tremenda del lupo.

Mi immagino che il cacciatore sia anche un chirurgo, e alla fine lo rimetta in sesto con un centinaio di punti di sutura, ma senza pietre e cattiverie varie.

Povero lupo, dai.)

Dunque, la versione Covid-19 di Cappuccetto Rosso vede la nostra protagonista bloccata a casa della nonna, in quarantena insieme a lei.

Putroppo l'anziana signora possiede ancora uno di quei bei telefoni a disco della Sip.

Niente videochiamate, solo classiche telefonate con l'amico lupo.

"Ragazzi, per favore, la prossima volta che vi ammorbo cosí tanto con la storia che voglio tornare a casa, non c'é niente di più bello di casa mia bla bla bla, potreste farmi cambiare idea?"

Dorothy riesce a contattare via Zoom i tre amici rimasti a Oz, per lamentarsi un po'.

Durante l'isolamento, i porcellini sfaticati riscoprono il valore delle cose semplici: dalla paglia nascono papaveri di cui prendersi cura, nelle assi e rametti di legno fanno la casa picchi e ghiri, con cui si scambiano quattro chiacchiere.
Il saggio Porcellino della casa di mattoni lavora tutto il giorno al computer, protetto dalla noia dei suoi doppi vetri.

Chiedo scusa, la mia versione é diseducativa ed estremamente anarchica, ma spesso penso che non é tutto oro quello che luccica.

I flash mob dai balconi non si sono fermati, nello specifico ad Hamelin, in bassa sassonia.

Alcune le avrete giá viste, pubblicate su Instagram, altre sono nuove!

Queste sono solo le prime storie che ho riadattato, ma mi piacerebbe ricevere suggerimenti e idee per poter proseguire!

Si, chiedo proprio a voi che leggete :)

Un abbraccio

Questi due qui sotto sono dei suggerimenti arrivati da Sara e Serena.

Il gatto con gli stivali lanciati da una parte, conosciuto quindi come il Gatto con le pantofole.

Il principe azzurro, silenzioso, prende cane e spazzatura e va a farsi un giro, senza dire niente a nessuno.

Biancaneve, nel frattempo, é intenta a decidere se fare uno strüdel o una apple pie.